Clean Energy Transitions Summit: l’ONU dice no ai progetti energetici a carbone
Antonio Guterres: “I progetti energetici a carbone non hanno spazio nei piani di recupero”
Durante il Clean Energy Transitions Summit, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato i paesi ad interrompere il finanziamento di progetti energetici a carbone, così da consentire una giusta transizione verso un’energia pulita. “Il carbone non ha spazio nei piani di recupero di covid-19”, ha dichiarato Guterres, sottolineando che le energie rinnovabili rappresentano già un’alternativa ambientalmente ed economicamente migliore del combustibile fossile.
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“Quest’anno la domanda globale di energia è diminuita drasticamente, così come le emissioni. Ma non sappiamo se questa tendenza continuerà. I ministri decideranno attraverso le politiche messe in atto”, ha affermato il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol. Da questo punto di vista, il Summit si presenta come un percorso di preparazione in vista della COP26, in cui i paesi dovranno presentare piani di riduzione delle emissioni più ambiziosi.
Tuttavia, se il paese ospite, la Gran Bretagna, spinge affinché il vertice ONU sul Clima produca “un risultato negoziato che finalizzi l’accordo di Parigi”, come ha affermato Alok Sharma, ministro britannico per l’Energia, è possibile che altre super potenze, come gli USA, abbiano tutta l’intenzione di mettere i bastoni tra le ruote.
Durante il Summit IEA, infatti, Dan Brouillette, segretario statunitense per l’Energia, ha dichiarato di volersi opporre a qualsiasi divieto sui carburanti che producono emissioni. “Le energie rinnovabili da sole non possono garantire l’affidabilità del flusso di elettricità in nessuna nazione”, ha affermato Brouillette. “In parole povere, ogni nazione può beneficiare di un mix più ampio di carburanti per mantenere attiva la propria rete”.
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